Il riposo del guerriero
Che fa Pietro Samassa quando non sta dietro ad alcuna delle sue molteplici occupazioni? Tralasciando che dalla sua contabilità non è raro vedere giornate di lavoro anche la domenica, nel bosco o in cantiere, e a parte la caccia, che per Pietro è sicuramente un piacere ma che produce anche reddito e di cui quindi abbiamo già ampiamente letto e scritto, che fa Pietro alla sera del sabato del villaggio e nel dì di festa?

Stando a ciò che scrive, a Pietro piace il ballo. Dove? A Collinetta, nello Staiàt di Caminòn34.
Li 4 [febbraio 1893] Ballo a Collinetta fin alle 6 di mattina.
È un sabato di carnevale (le Ceneri cadono il 24 febbraio), e Pietro è ancora giovane e scapolo. Danze, allora, ma non sempre fa nottata: la settimana successiva,
Li 11 [febbraio 1893] Ore 11½ ritorno dal ballo ossia statto in mascher e balato là di Caminon suonatore Giov. Tam[ussin].
Passato il carnevale, viene anche il tempo della penitenza:
li 3 [aprile 1893] oggi Seconda festa di Pasqua io son confesato
(e dunque sappiamo che Pietro nutre anche un po' di timor di Dio).
Infine qualche altra sera ancora registra andato tardi a dormire, e abbiamo terminato. O quasi.
Una birra qua e una là con questo e con quello, un pranzo in osteria con qualcun altro (guardie comprese, a Forni come a Mauthen), qualche trasferta in Istria, dove al business associa il piacere del viaggio in sé35, nel corso del quale registra mezzi, luoghi e orari più e meglio di un capotreno (il tutto è sempre minuziosamente annotato), ma nulla di più.
A meno che non ometta sistematicamente i suoi vizi (ma quando "eccede" con le birre − una volta ne beve "persino" 3 − se lo annota, quasi a mo' di auto-rimprovero, o almeno di auto-controllo), la vita di Pietro è di una noia mortale. D'altra parte, se si eccettuano i balli organizzati un po' dappertutto, non si può certo dire che Collina e dintorni e la Carnia tutta offrano chissà poi quali diversivi. E infatti un tempo era persin troppo comune l'"evasione" nell'alcol: naturalmente vino, e altrettanto naturalmente non della migliore qualità. Insomma, e per concludere: chi non aveva l'abitudine di alzare il gomito diveniva virtuoso per forza...