Enrico Agostinis

 

LE ANIME E LE PIETRE

Storie e vite di case e casate, di uomini e famiglie. Piccolo grande zibaldone della villa di Culina in Cargna

Ringraziamenti

Nel panorama editoriale, i ringraziamenti sono spesso un elemento un po’ convenzionale, una specie di liturgia formale celebrata a mo’ di ricompensa morale di chi ha avuto parte nel “facimento” dell’opera, dall’ideazione alla stampa. Già la “normalità” di questo libro potrebbe essere messa in discussione: a maggior ragione, non mi sembra il caso di indulgere qui a gesti puramente formali e di maniera.

È invece con autentico piacere che qui ringrazio tutti coloro che a diverso titolo hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro (la riuscita… beh, di quella davvero non hanno colpa). Senza di loro, quest’opera sarebbe stata diversa – certamente in peggio – o non sarebbe stata del tutto.

Anzitutto un grazie a Lucia, al secolo Lucia Colombo: per i Collinotti, di cui in pochi anni ha saputo guadagnarsi stima e simpatia (e non è cosa facile…), è e rimarrà Lucia tout court. La testa e le due mani che in questo lavoro ogni tanto appaiono e scompaiono, per poi sparire del tutto, sono le sue.

Grazie, Lùzio. Mandi e ogni ben.

E quindi, in ordine rigorosamente sparso, e per ragioni le più diverse ma ugualmente meritorie, esprimo tutta la mia riconoscenza a: i parroci di Sopraponti (non più esistente in quanto tale, ma il nome è sintesi perfetta del territorio, vero palcoscenico di questa rappresentazione, ed è pure nome assai suggestivo) per la disponibilità e l’accesso all’anagrafe; Enos Costantini per la parte onomastica e i preziosi suggerimenti; Luigino Tamussin (Gijgjìn di Maçócol) e Nelio Toch (Nelio di Nuži), vestali del sacro fuoco degli antichi fogolârs di Collina e oggi autentica memoria storica del luogo; e inoltre, rigorosamente ad personam, i dipendenti degli uffici comunali di Forni Avoltri per la cortesia e la disponibilità.

Un sentito ringraziamento va a Gino Del Fabbro, al cui archivio fotografico (quando non direttamente alla mano) si devono molte delle immagini che corredano il volume.

Ringrazio qui anche tutti coloro alle cui opere ho abbondantemente attinto – per tutti, Giorgio Ferigo – e che mi auguro di avere sempre correttamente citato.

Sono in obbligo di riconoscenza anche con William De Stales che, tanto personalmente quanto in rappresentanza del Coordinamento dei Circoli Culturali della Carnia, ha davvero fatto di tutto-di più per fare rientrare quest’opera nel suo alveo culturale e geografico naturale. Non è andata così. Ad maiora!

Da ultimo, ricordo l’innominato consigliere/complice che, davanti all’ennesima prova della svogliatezza delle “istituzioni”, mi convinse – saggezza o follia? – a non scaraventare tutto nello spolèrt virtuale del mio PC.

Faşìn bessùoi! Facciamo da soli!, mi disse.

E cussì ‘i vin fat!

Grazie infine anche a voi, lettori di samizdat e di libri ipotetici.

Mandi.