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101
1712
1712 dicembre 29
Agrons
Testamento
Maddalena del fu Antonio Del Fabro di Agrons, essendo malata, fa testamento e chiede di essere sepolta nel cimitero della Pieve di Gorto. Dispone che nei giorno della sua morte venga fatta un 'elemosina di un pane e di sei bocce di vino per ogni abitante del comune di Agrons e Cella. Lascia legati per tre lire ciascuna alle confraternite del Santissimo Sacramento, del Rosario al Carmine, del Pio Suffragio, di San Valentino, dì Sant 'Antonio e di San Rocco. Lascia un campo alla chiesa di Santa Fosca di Agrons. Obbliga Giovanni Battista Rovis e gli eredi di Matteo Rovis, suoi eredi legatari, a mandare una persona alla basilica di San Francesco di Assisi. Dispone vari legati in favore di Bartolomeo Del Fabro, della figlia di Giovanni Battista Del Monaco, delle figlie di Giovanni Battista Della Bianca del figlio del suo defunto fratello Simone abitante in Istria. Istituisce suo erede universale Giuseppe Del Monaco, cui è grata per i benefìci ricevuti.
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Agarinis
GL
102
1713
1713 marzo 12
Ovaro
Terminazione del Comune
Il meriga e alcuni uomini del comune di Agrons e Cella dichiarano davanti al notaio che la vicinia ha deciso che, a causa delle "montane" degli anni passati, nessuno potrà tagliare alberi nei terreni comunali e privati danneggiati dalle alluvioni. La pena per i trasgressori è di 5 lire per ogni pianta tagliata.
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Agarinis
GL
103
1716
1716 settembre 2
Muina
Vendita
Giacomo del fu Simone DeI Fabro, di Agrons ma dimorante a Valle in Istria, vende ai fratelli Francesco e Giuseppe del fu Sebastiano Del Monaco di Agrons, che agiscono anche a nome del nipote Giovanni Battista, una serie di beni: un pezzo di "stauliero" sito in Agrons, con il cortile antistante, l’orto e il "bearzo "; un pezzo di "remise prativo " posto nelle vicinanze; un pezzo di prato di 8 passi "sopra la Chiesa di Santa Fosca”; un campo con prato sito nella tavella di Agrons, nel luogo detto "prat toront". II prezzo stabilito è di 631 lire, dalle quali si devono detrarre 133 lire per le spese sostenute dai compratori per i funerali di Maddalena e Maria, sorelle del padre del venditore, nonché per legati disposti da queste.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
104
1717
1717 agosto 28
Muina
Vendita
Simone Del Fabro, Giacomo del fu Simone DeI Fabro e gli eredi del fu Pietro Del Fabro, tutti di Agrons ina domiciliati a Valle in Istria, vendono ai fratelli Francesco e Giuseppe del fu Sebastiano Del Monaco di Agrons una serie di beni: un pezzo di prato posto nella tavella di Agrons nel luogo detto “in Giaf”; un pezzo di "ribba prattiva" posta in Agrons nel luogo detto “la ribba di Pieri"; un pezzo di “campo ridotto in prato" e un prato vicino “con un pomaro sopra posto" siti nella tavella dì Agrons, nel luogo detto “nelli lalnetz . Il prezzo concordato è di 131 lire e 4 soldi.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
105
1718
1718 agosto 18
Ovasta
Patto dotale
Natale del fu Giovanni Zanello, padre di Maria, promessa sposa di Francesco di Giovanni Battsita Rovis di Noiareto di Agrons, promette di dare in dote alla figlia 80 ducati e i beni mobili secondo le consuetudini. Se la futura coppia non dovesse avere figli l'intera dote tornerà, dopo la morte di Maria, alla famiglia paterna. Se ne avessero e Maria dovesse rimanere vedova, essa sarà usufruttuario della casa del marito.
ASU-ANA, b. 2979, Libro dei protocolli di Sebastiano De Franceschi
GL
106
1718
1718 settembre 11
Muina
Vendita
I sindaci delia chiesa della Beata Vergine di Loreto vendono a Leonardo Colledani, abitante in Agrons, un "reganazzo" 171 passi, silo nelle pertinenze di Agrons, nel luogo detto "nelli Jalnets". Tale “raganazzo", valutato 40 lire e 15 soldi, era stato lasciato alla chiesa della Beata Vergine di Loreto dalla defunta Giacoma Del Monaco di Agrons.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
107
1718
1718 settembre 14
Muina
Vendita
Bartolomeo del fu Francesco Del Fabro di Agrons vende a Leonardo Colledani, abitante in Agrons, una serie di beiti: una ''cucina da fiocco con una camera annessa, tramezata con tavole, e con la soffitta sopra via", sita in Agrons, valutata 118 lire e 8 soldi; un "roncho prativo et arrativo" sito nella tavella di Agrons, nel luogo detto "nei Jalnets", valutato 260 lire; una “ribba prativa" detta "Val di Sotto" valutata 160 lire; un pezzo di prato un settore sito "nel monte di detta Villa loco detto prat moleton ", valutato 40 lire. Del valore totale dei beni (578 lire e 8 soldi), il venditore riceve solo 34 lire e due soldi. Il rimanente verrà utilizzato dal compratore per affrancare il venditore da alcuni livelli che egli pagava agli Spinotti, alla Pieve di Gorto, alla chiesa di San Rocco e ad Antonio del fu Giacomo Rovis.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
108
1719
1719 ottobre 7
Muina
Stima
Su richiesta di Leonardo Colledani e Sebastiano Maiaron, entrambi abitanti in Agrons, viene stimato per la terza volta un pezzo di "reganazzo prativo” sito nel luogo detto l'Orlat. Viene valutato 43 lire e 10 soldi.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
109
1719
1719 ottobre 15
Muina
Stima
Su richiesta di Francesco del fu Giacomo Rovis e Maria figlia del Defunto Giovanni Battista del Monaco, entrambi di Agrons, viene stimato un pezzo di “reganazzo prativo” sito nel luogo detto Saletz. Viene valutato 30 lire.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Leonardo Federico Spinotti
GL
110
1720
1720 aprile 27
Pieve di Gorto
Terminazione dei Comuni
I rappresentanti dei Comuni della parrocchia della Pieve di Gorto decidono di restaurare la chiesa.
ASU-ANA, b. 2863, Mattia Collinassio
GL
111
1722
1722 gennaio 22
Ovaro
Terminazione dei Comuni
I rappresentanti dei Comuni della parrocchia della Pieve di Gorto attribuiscono a Giovanni Battista Gressano di Vinaio la facoltà di rappresentarli davanti al Luogotenente della Patria del Friuli per chiedere l’esenzione dalla tassa recentemente introdotta.
ASU-ANA, b. 2863, Mattia Collinassio
GL
112
1722
1722 agosto 4
Agrons
Stima
Mattìo Collinassi e Francesco Crosilla Toscano stimano l’asse ereditario del fu Giacomo Rovis di Agrons in 7601 lire e 127i soldi di beni immobili ed in 1154 lire e 12 soldi di beni mobili. I beni immobili comprendono la casa di abitazione in Agrons nel luogo detto “Naiaret ", un fienile detto "di Corva ”, un fienile presso la fontana, "una riba prativa detta Sol Corts", un campo, un bearzo ed un orto "in Trameda", una "riba prativa detta Barbes", un campo sotto la Chiesa di Santa Fosca, una "riba Sora Agrons", un prato "in quel", un campo detto "sotto Las Melaries", il campo ed il bearzo di Corva, il prato "di Pradieles", un prato "detto Runch", un prato "detto Runchuz", un prato "Runcuz sive Baracet", un pezzo di prato "appresso il Stauliero del Sig. Giovanni Battista Rovis", un orto presso la casa di Giacomo Antonio Rovis, un "pratto et riba in Fosachies", il bearzo "drio la Casa", il "Campo di Val" con due capitagne, un campo con capitana "in Val sotto le Case ", il prato detto "Prat dentri", il prato detto "Laudi", il prato "in Quel di Chianaglia", il prato in Chianaglia". 1 beni mobili comprendono "Casse, Biancarie, Varzena, o Aratro, con suoi feri e Catena, Riode dell’Aratro, et da Caro, Animali, Rame". Segue la minuta della stima.
ASU-ANA, b. 2863, Mattia Collinassio
GL
113
1725
1725 luglio 15 e 26
Muina
Ricevute
Leonardo Federico Spinotti riceve da Giuseppe Del Monaco, sindico della chiesa di San Rocco di Cella, 300 lire, corrispondenti alle imposte che tale chiesa deve al Luogotenente della Patria del Friuli.
APG
GL
114
1728
1728 febbraio 27
Agrons
Deposizione
Giuseppe Del Monaco di Agrons dichiara che il 17 gennaio 1728 Giovanni De Caneva si offrì di pagare il proprio debito verso la Confraternita del SS. Sacramento della Pieve di Gorto, ma i governatori di questa rifiutarono di accettare il pagamento.
ASU-ANA, b. 2863, Mattia Collinassio
GL
115
1728
1728 maggio 27
Pieve di Gorto
Procura
Daniele del fu Antonio Carlevaris, Valentino Agarinis, Giacomo De Prato, Leonardo Prencis, Daniele del fu Valentino Carlevaris, Valentino Fiorencis, Sebastiano Maiaron, Valentino Agarinis, Pietro De Corte, Ilario De Prato e Joseffo Del Monaco, delegano Lodovico Ratini di Udine a rappresentare la Confraternita del Ss. Sacramento davanti all 'Inquisitore di Udine per chiedere l’annullamento del decreto ottenuto da Zanne De Caneva.
ASU-ANA, b. 2863, Mattia Collinassio
GL
116
1728
1728 agosto 30
Agrons
Stima
Gli eredi di Zanne Del Fabro di Agrons ora residente in Istria, al fine di stabilire come suddividere l'affitto dovuto alla Repubblica, hanno incaricato il notaio Minei di Tolmezzo di procedere all'escorporazione dei beni. A tal fine i beni posti nella tavella di Agrons vengono stimati come segue. Il “pezzo di regionazo” di 282 passi con due capitagne situato nel luogo detto "in Val" viene valutato 186 lire e 2 soldi. Il pezzo di prato detto “la riba della Dimiestra sotto la Casa delli Herman" viene valutato 52 lire e 12 soldi. Il "pezzo di regionazo” di 218 passi situato nel luogo detto "Alnetti " viene valutato 43 lire e 14 soldi. Un altro 'pezzo di regionazo" di 280 passi posto nello stesso luogo viene valutato 70 lire. Un pezzo di campo di 1,5 pesenali (passi 199 ½) situato nel luogo detto “in Val”, incluse due capitagne di 48 passi, viene valutato 159 lire e 10 soldi. Tali beni vengono ceduti in usufrutto a Francesco del fu Giacomo Rovis, che si impegna a pagare il censo che gli eredi devono pagare al Signor Degano di In villino.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
117
1729
1729 agosto 16
Ovasta
Quietanza
Maria figlia di Natale del fu Giovami Battista Zanello di Ovasta e moglie di Francesco di Giovarmi Battista Rovis di Agrons riconosce di avere ricevuto dal padre, oltre ai beni mobili, 80 Ducati di dote.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
118
1732
1732 maggio 30
Agrons
Giudizio arbitrale
Tra il Comune di Agrons e Cella e Giacomo De Prato erano insorte delle discordie relative al possesso di alcuni beni. Gli arbitri scelti dalle parti, Antonio Spinotti e Valentino Agarinis, non hanno raggiunto un accorto, pertanto i contendenti hanno scelto quale terzo arbitro Mattia Colinassio. Egli decide che Giacomo De Prato deve realizzare la chiusura nel prato di "Fontana Di Sopra", deve versare al Comune 40 Lire come compensazione per avere occupato i prati "in fontana di sotto verso il Cret", "in Giai" e "in Palut" dove ha eretto un mulino ed una fucina. Inoltre De Prato dovrà dimostrare entro un mese se il pezzo di prato "oltre la Rota verso Ovaro, chiamalo Palut" sia effettivamente di sua proprietà. Per quanto riguarda il diritto di transito che gli abitanti di Cella sostengono di avere avuto sul prato detto "Giai" di proprietà di De Prato, Francesco Fabris e Cristoforo Bulfon sono tenuti a giurare se tale diritto sussisteva prima che De Prato effettuasse la chiusura. De Prato è obbligato ad effettuare delle riparazioni nei pressi del mulino, del "peston" e della roggia per evitare che cadano gli animali che vanno al pascolo. Infine Mattia Colinassio si riserva la facoltà di effettuare ulteriori consultazioni prima di pronunciarsi sulla questione del possesso del prato detto "Prat Moretton e sull’aggregazione del fu Francesco, parde di Giacomo De Prato.
ASU-ANA, b. 2860, Mattia Colinassio
GL
119
1732
1732 ottobre 2
Liariis
Giudizio arbitrale
Mattia Colinassio registra l’atto del Dottore di Giustizia Leonardo Flamia il quale stabilisce che Giacomo De Prato possa mantenere il possesso del parto detto "Moretton" da lui messo a coltura, a patto che paghi il censo alla Castaldia. Stabilisce altresì che l’aggregazione di Francesco De Prato al Comune di Agrons e Cella, avvenuta I ’8 settembre 1696, è valida.
ASU-ANA, b. 2860, Mattia Colinassio
GL
120
1733
1733 marzo 16
Muina
Testamento
Giuseppe del fu Sebastiano Del Monaco di Agrons, di 69 anni, fa testamento e chiede di essere sepolto nel cimitero della Pieve di Gorto. Dispone dei legati in favore delle confraternite della Pieve, della Beata Vergine di Loreto, di San Rocco e dei Santi Valentino e Biagio. Ordina un 'elemosina di un pane e di una boccia di vino per i vicini di Agrons e Cella, ai quali gli eredi dovranno offrire il pranzo nel giorno della sua morte. Lascia a Giacoma sua figlia, moglie di Giovanni del fu Antonio Vernier di Muina, 60 ducati a titolo di dote. Lascia al pronipote Giovanni del fu Giovanni Battista Del Monaco la metà dei beni del suo defunto fratello Francesco. Istituisce sue eredi universali la figlia Maria e la nuora Caterina, vedova di Sebastiano suo figlio. Giacoma, figlia di quest'ultimo, diventerà sua erede universale se, dopo il matrimonio, vivrà nella casa paterna in Agrons; diversamente avrà 100 ducati di dote. In quest'ultimo caso verrebbero chiamati all eredità anche il pronipote Giovanni Battista e i figli maschi di sua figlia Giacoma. Se, infine, sua figlia Maria "non potesse coabitare con la cognata” Caterina, vuole che le siano garantiti un campo di quattro pesenali e i prati per mantenere un'armenta.
ASU-ANA, b. 3121, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
121
1734
1734 novembre 12
Muina
Terminazione del Comune
Alcuni uomini del Comune di Agrons e Cella fanno registrare le misurazioni dei beni comunali occupati illegittimamente da Giacomo De Prato: un pezzo di terra "in fontana di sotto" di 195 passi; un pezzo di terra "in fontana di sopra” di 30 passi; un pezzo di terra nel luogo detto "in Giai" di 90 passi; un pezzo di terra nel luogo detto "Paludo” di 442 passi; il terreno su cui sorge il mulino, di 40 passi; un appezzamento nel luogo detto "prat moreton" situato “nel bosco di Chianaia".
ASU-ANA, b. 3120, Minutario di Giovanni Antonio Spinotti
GL
122
1735
1735 maggio 8
Agrons
Deposizione
Su richiesta degli interessati, Giuseppe del fu Sebastiano Del Monaco dichiara che Valentino e Giovanni Battista del fu Andrea Fiorencis di Luincis hanno sempre pagato due boccali di vino alla Pieve di Gorto.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
123
1735
1735 settembre 11
Pieve di Gorto
Supplica
Giuseppe Del Monaco, in età avanzala e privo di discendenza maschile, affinché non insorgano contese tra i suoi eredi, chiede ai Comuni della Pieve di Gorto di accettare la sua rinuncia all'incarico di sacrista della Pieve di Gorto, che era spettato alla sua famiglia per più secoli.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
124
1736
1736 giugno 8
Muina
Richiesta di deposizione
In seguito alla sentenza emanata dal tribunale di Tolmezzo nella vertenza tra il Comune di Agrons e Cella e Giacomo De Prato, viene disposta una ricognizione dei beni di Fontana, Giai, Palude e Aunet. Gli uomini di Agrons e Cella dovranno dichiarare sotto giuramento quali sono i confini dei beni comunali.
ASU-ANA, b. 3120, Minutario di Giovanni Antonio Spinotti
GL
125
1737
1737 ottobre 23
Muina
Codicillo
Giuseppe del fu Sebastiano Del Monaco, di 73 anni, garantisce il vitto alla figlia Maria anche nel caso in cui la nipote Giacoma si sposi e rimanga ad abitare nella casa paterna. Ridefinisce la parte di eredità spettante al pronipote Giovanni: gli toglie la qualifica di erede e gli lascia come legato la metà dei beni di suo fratello Francesco (anziché il terzo previsto nel testamento dello stesso). Assieme a tale quota dell’asse ereditario Giovanni dovrà accollarsi anche i debiti ancora insoluti contratti dal nonno paterno, fratello del testatore.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
126
1739
1739 gennaio 20 e 26
Udine, Tolmezzo
Mandato di comparizione
Il luogotenente della Patria del Friuli, viste le istanze dei sindici delle confraternite di San Rocco di Cella e di San Valentino di Luint, ordina a Francesco Fabris di comparire alla sua presenza. Il mandato viene comunicato il 23 gennaio da Osvaldo Travan, nunzio del comune di Trava.
APG
GL
127
1739
1739 settembre 6
Mione
Pegno a godere
Con il suo testamento del 12 giugno 1709 Maddalena del fu Leonardo Della Biava di Agrons aveva lasciato alla chiesa di Agrons un prato di tre settori detto "in Quel di Chianaglia" affinché, con i proventi derivanti dalla sua vendita, venisse comperata una croce d'Argento. Francesco del fu Giacomo Rovis, sindico di delta chiesa, cede il prato in pegno a godere per 29 Ducati a Giovanni Battista del fu Antonio Giorgis di Mione.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
128
1739
1739 settembre 6
Mione
Livello
Francesco del fu Giacomo Rovis di Agrons vende a Giovanni Battista di Mattia Lupieri di Luint un livello di 24 lire contro la ricezione di un capitale di 400 lire. Il livello verrà pagato su un campo di 5 pesenali situato nel luogo detto "in Val" e su un campo di tre pesenali situato nel luogo detto "Sora Agrons”.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
129
1741
1741 febbraio 17
Liariis
Procura
Nicolò De Prato di Chialina, Giacomo De Prato e Francesco Fabris di Cella conferiscono una procura a Giacomo Feltre causidico di Venezia, affinché questi li rappresenti presso il Magistrato dei Legni e Boschi o presso il Magistrato dei Beni Communali, nella causa riguardante il possesso di certi beni comunali.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
130
1741
1741 maggio 16
Agrons
Quietanza
Orsola, figlia del fu Francesco Del Monaco e vedova di Giovanni Leonardo Carlevaris, riconosce di avere ricevuto i 60 ducali della sua dote: 30 ducati quattro anni prima dallo zio Giuseppe ed altri 30 da Giovanni del fu Giovanni Battista Del Monaco contestualmente alla stesura del presente alto.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
131
1741
1741 giugno 1
Colle della Pieve di Gorto
Vendita
Maria del fu Giuseppe Del Monaco e Giovanni del fu Giovanni Ballista Del Monaco di Agrons vendono a Giovanni Ballista Mirai di Ovaro, per il prezzo di 8 lire e 4 soldi, un prato di 36 passi silo in Ovaro chiamalo "Longiagnis”.
ASU-ANA, b. 2984, Carte di Giacomo Micoli
GL
132
1741
1741 luglio 31
Agrons
Pegno a godere
Per tramite di Giovanni Antonio Spinotti e Matteo Collinassi, gli eredi del fu Antonio Rovis di Agrons, al fine di estinguere il debito di 55 lire e 10 soldi che hanno contratto con Antonio Tolazzi di Moggio abitante in Agrons per la costruzione di una "staipa ” sul prato “nei Plans ", cedono in pegno a godere, per il prezzo di 68 lire, a Giovanni Pascutin di Anduins abitante in Agrons "un pezzo di ribba prativa divisa in due parti detta Sotto la Chiesa".
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
133
1741
1741 agosto 25
Cella
Deposizione
Il Pubblico Perito Matteo Collinassi dichiara che, essendosi recato su richiesta del Comune di Agrons e Cella in località "Runch " per effettuare dei rilievi sull'appezzamento di terreno la cui proprietà era oggetto di causa tra il Comune stesso e Giacomo De Prato, ne era stato impedito dallo stesso De Prato.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
134
1742
1742 giugno 30
Cella
Vendita in soluzione di debito
Francesco Fabris di Cella, per pagare alla chiesa e confraternita di San Rocco della medesima villa un debito di 89 lire e 10 soldi insorto in seguilo a locazioni non corrisposte, vende una serie di beni: un prato con capitagna di 330 passi nel luogo chiamato "Campi d'Avant parta" stimato 80 lire e 13 soldi; un pezzo di prato di passa 33½ stimato 16 lire e 10 soldi; un pezetto prato di passa 15½ stimato 7 lire e 15 soldi. Questi beni ed altri ancora di proprietà del debitore vengono poi nuovamente stimati.
ASU-ANA, b. 2861, Terzo libro dei protocolli di Mattio Collinassio
GL
135
1743
1743 luglio 25
Pieve di Gorto
Elezione del vicario
A seguito della morte del sacerdote Giacomo Candriella, i comuni della Pieve di Gorto ex latere Luincis eleggono vicario don Giovanni Battista Gortano di Luincis.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
136
1743
1743 luglio 25
Colle della Pieve di Gorto
Procura
I merighi dei comuni della Pieve di Gorto ex latere Luincis conferiscono una procura a Giovanni Pietro De Franceschi e Giovanni Crosilla Toscano, entrambi di Mione, affinché si rechino presso l’Ufficio Abbaziale di Moggio per presentare il nuovo vicario ex latere Luincis, don. Giovanni Battista Gortan.
ASU-ANA, b. 2979, Libro dei protocolli di Giovanni Battista De Franceschi
GL
137
1744
1744 marzo 28
Liariis
Stima
Antonio Jaconisso di Raveo stima in 230 lire e 15 soldi il valore di un molino chiamato in Fontana, posseduto da Francesco Fabris e destinato all’escorporazione in favore della confraternita di San Rocco di Cella. Il molino è "ridotto in pessimo stato”.
ASU-ANA, b. 2861, Quarto libro dei protocolli di Mattio Collinassio
GL
138
1744
1744 maggio 22 e 1745 agosto 16 e novembre 16
Ricevute
Nel 1744 Giovanni Pietro Gortan riceve a titolo di livello 150 lire da Cristoforo Bulfon, sindico della confraternita di San Rocco eretta nella chiesa dì Agrons e Cella. Il 16 agosto 1745 Francesco Rovis e Matteo Vidonis, sindici della medesima confraternita, ricevono 7 lire e 10 soldi come censo del livello in questione. Il 16 novembre 1745 il sindico della Chiesa suddetta Matteo Vidonis riceve da Giovanni Pietro Gortan la somma per la francazione del livello.
APG
GL
139
1747
1747 aprile 9
Pieve di Gorto
Livello
Zuanne del fu Lorenzo Toniutti di Pradumbli vende ai governatori della Confraternita di San Miche e Santa Elena della Pieve di Gorto (Giovanni Battista Daniele del fu Matteo De Franceschi di Mione, Francesco del fu Giacomo Rovis di Agrons, Matteo del fa Bortolo Crosilla di Luincis) un livello di 30 lire contro la ricezione di un capitale di 600 lire. Il livello verrà pagalo su un campo di 7pesenali detto "Pleraval".
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
140
1748
1748 e anni seguenti
Conti
Giovanni Micoli, sindico delta chiesa di San Rocco di Cella, annoia i crediti della medesima chiesa. Risultano debitori: Antonio Micoli, Gregorio Del Fabro, Giovanni Corvo e Antonio Corvo di 23 lire e 8 soldi all'anno per un livello di 390 lire stipulato nel 1706, poi francato: Antonio Triscoli di 6 lire all’anno per un livello di 120 lire stipulato nel 1746, poi francato; Mattio Vidonis per un livello di 100 lire stipulalo nel 1747; Giovanni Battista De Caneva di 10 lire all'anno per un livello di 200 lire stipulato nel 1730, poi francato; Maria Della Biava di 3 lire e 5 soldi all'anno per un livello di 65 lire stipulato nel 1727; Zuanne Vidonis di 1 lira e 12½ soldi all'anno per un livello di 32 lire e 10 soldi stipulato nel 1740; Giovanni Battista Bonanni per un livello di 22 lire stipulato nel 1731; Giacomo De Prato per un livello di 62 lire e 10 soldi stipulato nel 1727; Pietro Gortan per un livello di 150 lire stipulato nel 1724; Giovanni Battista Collinassi per un livello di 60 ducati; Francesco Rovis per diversi livelli per un totale di 207 lire; Francesco Fabris per un livello di 36 ducati stipulato nel 1713 e per un livello dì 50 ducati stipulato nel 1721, entrambi francati. Dubbia è la situazione degli eredi di Leonardo Fabris per un livello di 20 ducati e di Giacomo De Prato per il pagamento di un livello di 40 ducati stipulato da Giovanni Battista Fabris. Dubbia è anche la posizione degli eredi di Giovanni Misdariis in relazione al legato di 3 lire e 2 soldi da lui disposto e quella degli eredi di Michele Michieli in relazione al "remise in Cleris" assegnato nel 1675 come pagamento di un livello di 10 ducati.
APG
GL
141
1749
1749 gennaio 21
Ovaro
Dichiarazioni
I fratelli Leonardo, Giovanni Ballista e Nicolò del fu Cristoforo Bulfon di Cella dichiarano di voler rinunciare alla carica di sagrestano della Pieve di Gorto esercitata dal padre. I governatori della Pieve stessa, constatato che i beni mobili della Pieve di Gorto corrispondono a quelli inventariati nel 1738, accettano la rinuncia. Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Cella331 dichiara ai governatori della Pieve stessa di essere disposto ad assumere l'incarico di sagrestano.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
142
1749
1749 maggio 28
Agrons
Terminazione del Comune
Il Comune di Agrons e Cella, non intendendo proseguire la causa contro Giovanni Battista Mira intentata assieme ad altri Comuni, revocano la procura conferita a tal fine a Leonardo Beorchia Micoli.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
143
1749
1749 agosto 16
Cella
Stima
Su istanza del cameraro e dei stridici della chiesa di San Rocco e Santo Stefano di Cella e di Giovanna Odorica Parussati tutrice del figlio del fu Francesco Fabris, Valentino Fiorencis di Luincis stima in 16 lire il valore della ferramenta, "Cerchii di Riodo, fusi et altro ", che si trovava nel mulino della suddetta chiesa.
APG
GL
144
1753
1753 luglio 22
Colle della Pieve di Gorto
Procura
I gismani di Gorto, tra cui Francesco del fu Giacomo Rovis di Agrons, conferiscono una procura a Giovanni Crosilla Toscano.
ASU-ANA, b. 2979, Libro dei protocolli di Giovanni Battista De Franceschi
GL
145
1753
1753 luglio 26
Luincis
Procura
I gismani di Gorto, tra cui Francesco del fu Giacomo Rovis e Francesco del fu Giovanni Battista Rovis di Agrons, conferiscono una procura a Giovanni Crosilla Toscano. Tre giorni dopo l'atto viene ratificato anche da altri gismani, tra cui Giovanni del fu Antonio Corvo di Muina come possessore de beni feudali del fu Simone Del Monaco di Agrons, e Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Agrons come possessore dei beni feudali del fu Giuseppe Del Monaco di Agrons.
ASU-ANA, b. 2979, Libro dei protocolli di Giovanni Battista De Franceschi
GL
146
1754
1754 marzo 27
Udine
Lettera
Il Luogotenente del Friuli comunica al Magistrato alla Cassa i nomi delle famiglie gismaniali della Carnia, tra cui i Rovis di Agrons.
Archivio privato Ovaro
GL
147
1754
1754 giugno 4 - 1756 gennaio 15
Muina
Conti
Floriano Micoli, che ospitata in casa propria l'anziana Maria Rovis vedova di Giacomo Rovis di Agrons (e cugina di sua moglie Caterina Felicita Rovis), ne tiene la contabilità. Tra i beni di costei si trovano: il "Campo Grande", il "Bearzo Erman", il "Pratto Moretton”, il prato detto “Chianaglia", il “Campo di Mezzo" il "Bearzo d’Agrons”, il campo nel luogo detto "della Chiesa", la "ribba prattiva sott Corz”, il campo "drio le Case", il "Bearzo de Sclava", il prato "in Fosachis", le “ribbe dette Riusat e Sfortunat", il campo "in Chialcinis", il prato “Baraceet", il prato "in Runchs", il campo di "Val", il campo di "Quel”, la "ribba Sora Agrons”, il prato “in Rungs di Cengles", il prato "nei Plans", il prato "nei pratti dentri”.
Archivio privato Ovaro
GL
148
1754
1754 settembre 13
Ovaro
Livello
Nicolò Marta, abitante in Agrons, vende ai sindaci della chiesa di San Rocco di Cella un livello di 4 lire e 10 soldi contro la ricezione di un capitale di 90 lire (di cui 65 ricevute in precedenza da Maria Della Bianca e 25 ricevute da detto Marta). Il livello verrà pagato su un campo con orto e capitagna sito nelle pertinenze di Agrons nel luogo detto "Val di Sotto". Si costituisce pieggio di detto Marta Francesco del fu Giacomo Rovis, il quale obbliga un prato “nel primo intrar del Monte del fien d'Agrons chiamato Pramoreton”. Giovanni Vidonis vende alla stessa chiesa un livello di 2 lire e 2,5 soldi, contro la ricezione di un capitale di 42 lire e IO soldi. A garanzia offre una "caniva della sua casa e un orto in "Tramidili”; si costituisce suo pieggio Pierantonio Rodella.
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Agarinis
GL
149
1754
1754 settembre 13
Ovaro
Livello
Francesco del fu Giacomo Rovis di Agrons vende ai sindaci della chiesa di San Rocco di Cella un livello di 27 lire e 11 soldi, contro la ricezione di un capitale di 551 lire e 4 soldi (ricevuti tra il 1728 e il 1754). Il livello verrà pagalo sopra un campo detto "in Val" di 5 e un prato nel luogo detto "Fosachis", entrambi nelle pertinenze di Agrons. Si costituisce pieggio Francesco del fu Giovanni Battista Rovis di Agrons, il quale offre come garanzia un prato detto "Prat d'entri" di 5 settori, un altro prato detto "Pratdentri" di 2 settori e mezzo, infine un altro prato "nel Laudi ’’ di 5 settori "colle Staipe sopraposte".
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Agarinis
GL
150
1754
1754 settembre 13 - 26 luglio 1740
Conti
Risultano debitori della chiesa o della confraternita di San Rocco di Cella Nicolò Marta come erede di Maria Delta Biava di 90 lire; Francesco del fu Giacomo Rovis di 551 lire e 4 soldi; Francesco del fu Giovanni Battista Rovis di 167 lire e 13 soldi; Francesco di Prato di 84 lire e 17 soldi; Matteo Vidonis di 100 lire; Giovanni Vidonis di 42 lire e 10 soldi.
APG
GL
151
1756
1756 febbraio 20
Ovaro
Stima
Matteo Collinassio stima nuovamente la casa di Francesco Fabris di Cella, la quale era stata assegnata in pagamento ai creditori del Fabris stesso già nel 1727, ma la cui escorporazione era stata impedita prima dal Fabris e poi da Giovanni Battista Lena. Lo stimatore trova la casa in stato peggiore rispetto al 1727, rilevando la "mancanza dei Gattari di ferro, fìlliate, Vetri, caduta del Poziolo, e della Stalleta de sovini, Coperto ed altro", e la valuta 1238 lire e 9 soldi.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
152
1757
1757 aprile 6
Conti
II notaio Francesco Driussi comunica ai sindici di San Rocco di Cella che le competenze dovute in relazione alla causa contro il fu Francesco Fabris, a partire dal 1746, ammontano a 19 lire e 5½ soldi.
APG
GL
153
1757
1757 agosto 27
Luincis
Vendita
Francesco del fu Giacomo Rovis di Agrons e sua moglie Maria figlia del fu Giovanni Battista Michieli di Luint vendono per 40 Ducati a Caterina, sorella di Maria e moglie di Giovanni Battista Micoli di Luint. un campo di un pesenale posto nella tavella di Luint nel luogo detto “Pizzutta”. A garanzia della consorte Francesco Rovis pone una serie di beni situati nella tavella di Agrons: un campo detto "Sopra Agrons” di un pesenale, un campo "in Val" di un pesenale. un campo di mezzo pesenale "giù della Chiesa , il "bearso appresso la Veneranda Chiesa", il prato e "ribba prativa in Chialzines" di mezzo settore, l'orto vicino alia casa.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
154
1758
1758 maggio 13
Cella
Escorporazione
Il pubblico perito Mattio Collinassio, come previsto dal decreto del 6 maggio 1746 e su richiesta dei sindici della chiesa di San Rocco di Cella, escorpora un campo di proprietà di Francesco Fabris, sito nelle pertinenze della villa medesima, nel luogo detto "nel ronco dà Basso". Il campo ha una superfìcie di 455 passi e viene valutato 280 lire e 8 soldi.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
155
1758
1758 agosto 15 - 4 luglio 1759
Tolmezzo
Atti processuali
Floriano Micoli denuncia gli eredi del fu Giacomo olivi Antonio Rovis di Agrons e chiede il pagamento delle spese sostenute per il funerale di Maria, vedova del suddetto Giacomo Rovis, nonché il pagamento dei crediti derivanti del contratto dotale relativo al matrimonio tra lo stesso Floriano e Caterina Felicita Rovis (cugina del suddetto Giacomo olim Antonio Rovis di Agrons). Il tribunale di Tolmezzo condanna gli eredi Rovis al pagamento, che viene effettuato mediante a confisca di un campo con capitagna sito nella tavella di Agrons nel luogo detto “Val”.
Archivio privato Ovaro
GL
156
1758
1758 agosto 16, 1759 agosto 2, 1759 novembre 11
Cella, Cella, Udine
Stima
Nel 1759 i confratelli della confraternita di San Rocco di Cella decidono di far eseguire un preventivo per i lavori di restauro del tetto della chiesa medesima e di chiedere al luogotenente della Patria del Friuli l’autorizzazione ad utilizzare a tal fine i fondi della chiesa. Il 2 agosto 1759 Biasio Lessio stimò le spese necessarie per il restauro in 250 lire circa. L'11 novembre dello stesso anno il luogotenente Francesco Vendramin concede l’autorizzazione richiesta.
APG
GL
157
1759
1759 febbraio 9
Agrons
Terminazione del Comune
1 vicini del Comune di Agrons e Cella, data la frequenza degli incendi in Carnia, colpiti in particolare dal fatto che nell’arco dell’ultimo mese sono bruciate le ville di Zovello, Lenzone e Valpicetto, decidono di riservare i tutti boschi comunali (ma in particolare quello di "Punizza o sia Sach”) per servirsene in simili disgrazie". Decidono inoltre dì depositare i due zecchini avuti come caparra nel 1753 dai fratelli Secardi in occasione del contratto di vendita di un bosco comunale, poi annullalo dal Senato con il decreto del 14 febbraio 1755.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
158
1759
1759 agosto 16
Cella
Livello
Francesco del fu Giovanni Battista Rovis di Agrons vende ai sindaci della chiesa dei Santi Rocco e Stefano di Cella un livello di 5 lire, contro la ricezione di un capitale dì 100 lire. A garanzia del pagamento offre un campo di mezzo pesenale sito nella tavella di Agrons, nel luogo detto "Soraagrons”. Si costituisce pieggio Giovanni Ballista Bulfon “il monacho" di Agrons, il quale obbliga un prato in monte di 5 setori chiamato “nei Piani".
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Agarinis
GL
159
1761
1761 agosto 13
Muina
Contratto nuziale
Giacomo di Giovanni Battista Corva, come procuratore di Francesco Rovis di Agrons, padre di Giovanni Battista futuro sposo, promette che la futura sposa Lucia di Giovanni Battista Antonio Carlevaris di Chialina, in caso di premorienza del marito, potrà godere dei beni del coniuge, nonché di 20 ducati “per la sua anima”.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
160
1761
1761 agosto 23
Ovaro
Livello
Osvaldo del fu Giovanni Corva di Muina vende ai governatori della Pieve di Santa Maria di Gorto un livello di 31 lire, contro la ricezione di un capitale di 100 ducati. A garanzia del pagamento offre un prato di 5 settori sul monte di Agrons detto "in Chianaglia" con "staipa"; un prato di 10 settori chiamato "Bosco Martin" con "staipa"; un campo di 4 pesenali nelle pertinenze di Agrons detto "in Val" con capitagna. Si costituisce pieggio Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon, erede Del Monaco, abitante ad Agrons, il quale obbliga un prato di 8 settori sul monte di Agrons chiamato "nei Plans” con "staipa”.
ASU-ANA, b. 2861, Mattia Colinassio
GL
161
1761
1761 ottobre 11
Muina
Terminazione del Comune
II Comune di Muina ed il Comune di Agrons e Cella decidono di procedere al taglio del bosco promiscuo sito tra i due paesi. Come prima il bosco viene diviso in due parti: nella prima gli alberi (342) vengono contrassegnati con il numero uno, nella seconda le piante (370) vengono contrassegnale con il numero 2. Dopo che le due parti verranno sorteggiate tra i due comuni, al comune cui verrà assegnata la prima parte, di maggior valore, spetterà anche l’obbligo di far celebrare dieci messe per le anime del Purgatorio.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
162
1761
1761 ottobre 11
Muina
Terminazione del Comune
I vice merighi del comune di Muina e del comune di Agrons e Cella procedono al sorteggio delle parti di bosco promiscuo da assegnare a ciascuna villa. Al comune di Muina viene assegnata la prima parte, la seconda al comune di Agrons e Cella.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
163
1761
1761 dicembre 30
Agrons
Memoria della anime
Nel Comune di Agrons e Cella sono presenti 45 persone.
APG
GL
164
1762
1762 gennaio 16
Agrons
Terminazione del Comune
Nel 1753 i Signori Secardi avevano consegnalo due zecchini al comune di Agrons e Cella come caparra per l'acquisto del legname del bosco promiscuo tra Agrons e Muina. Nel 1756 il Consiglio dei 40 aveva impedito tale vendita, pertanto il comune di Agrons e Cella aveva provveduto a far restituire la caparra. In seguito i Secardi avevano chiesto gli interessi sui due zecchini anticipati. I vicini del comune di Agrons e Cella conferiscono una procura al meriga Giovanni Battista Bulfon affinché intraprenda le trattative con i Secardi per concordare un tasso di interesse del 5 o 6 per cento.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
165
1762
1762 marzo 27
Muina
Testamento
Maria, vedova di Giovanni Pascutin e figlia del fu Giovanni Battista Del Monaco di Agrons, di 70 anni, fa testamento e lascia un'elemosina di un pane e una boccia di vino per famiglia. Dispone anche dei legati di 2 lire per le confraternite del Santissimi Sacramento e del Rosario della Pieve di Gorto. Lascia ai figli di Nicolò Marta e della propria cugina Maddalena una serie di beni: la casa paterna, un pezzetto d'orto vicino alla casa, un pezzo di campo e prato detto “Roncho" o ‘‘Dulina”, un pezzo di campo e prato detto "Ronchtaront". In segno di gratitudine per i benefici ricevuti, lascia a Giacoma, moglie di Giovanni Battista Bulfon, un prato di 3 settori "con staipa sopraposta" in Chianaia, e due "vaneze di campo" con capitagna detto "Ronchi". Per i rimanenti beni istituisce suo erede Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon. A quest'ultimo e ai figli di Nicolò Marta lascia l'incombenza di far celebrare alcune messe in suffragio della sua anima e di quelle di suo marito e di sua sorella Sabata.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
166
1762
1762 settembre 6
Muina
Livello
Giovanni Ballista del fu Cristoforo Bulfon ed erede del fu Sebastiano Del Monaco di Agrons vende ad Antonio del fu Pietro Marcuzzi di Ovasta un livello di 20 lire contro la ricezione di un capitale di 400 lire. Il livello verrà pagato su un prato di 8 settori chiamato "li Pianai " situato sul Monte di Prencis e su un prato di 3 settori detto "Chianaglia".
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
167
1763
1763 aprile 17
Chialina
Procura
Essendo morto Cristoforo Bulfon di Cella senza testamento, la figlia Maddalena moglie di Nicolò Roller di Entrammo ed il genero Giovanni Maria Del Missier di Mione incaricano Giovanni Corva di Muina di recarsi a Caresana in Istria per far eseguire la stima dei beni ivi posseduti dal defunto.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
168
1764
1764 luglio 18
Muina
Vendita
Daniele del fu Domenico Pascuta di Anduins, erede del fu Giovanni Pascutin di Agrons, cede a Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Agrons una serie di beni posti nella stessa villa, tra cui un pezzo di casa e stalla, un prato detto "Taront", un prato detto “Ronco", un prato detto “Sotcorts " e un prato detto “Boscanger". Tali beni vengono valutati 1080 lire e 3 soldi, dalle quali vengono però detratte 200 lire. A fronte di tale riduzione di prezzo, il compratore si impegna a fornire vitto ed alloggio a Maria, vedova di Giovanni Pascutin.
ASU-ANA, b. 2982, Giacomo Micoli
GL
169
1764
1764 agosto 19
Chialina
Contratto di garzonato
Leonardo del fu Antonio Tolazzi abitante in Gorto stipula un contratto di garzonato per suo figlio dodicenne Antonio con Giovanni Battista del fu Francesco Rovis di Agrons. Il ragazzo rimarrà agli ordini dello stesso Rovis per sette anni, durante i quali imparerà “l'arte sartoria" e lo seguirà nei suoi spostamenti annuali tra la Patria del Friuli e l'Istria. Non essendo Antonio Tolazzi in grado di garantire al figlio gli abiti per il periodo di garzonato e di pagargli i viaggi da e per l'Istria, tali obblighi vengono assunti dallo stesso Rovis. In cambio il ragazzo rimarrà al suo servizio per sette anni anziché per i consueti cinque.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato).
GL
170
1765
1765 agosto 16
Agrons
Procura
Francesco del fu Giovanni Battista Rovis di Agrons, dovendo partire per I’Istria tra pochi giorni ed ntendendo rimanere colà per diversi anni, istituisce suo procuratore generale Giovanni Battista Antonio Carlevaris di Chialina.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
171
1765
1765 agosto 16
Cella
Terminazione della confraternita
Avendo Valentino Agarinis rinunciato alla carica di scritturale della chiesa o confraternita di San Rocco di Cella, viene eletto il notaio Giovanni Daniele De Prato di Chialina.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
172
1766
1766 gennaio 10
Ovaro
Supplica
Non essendovi alcun notaio nel Comune di Agrons e Cella, gli uomini di questo chiedono il Magistrato dei Conservatori ed Esecutori delle Leggi di istituire un pubblico notaio in detto Comune, affinché possa registrare gli atti del comune stesso.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
173
1766
1766 gennaio 16
Cella
Supplica
Non essendovi alcun notaio nel Comune di Agrons e Cella, gli uomini di questo chiedono il Magistrato dei Conservatori ed Esecutori delle Leggi di istituire un pubblico notaio in detto Comune, affinché possa registrare gli atti del comune stesso.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
174
1766
1766 agosto 8
Muina
Vendita
Antonio del fu Bartolomeo Del Fabro di Agrons, ora abitante a Vertaneglio in Istria, vende a Giovanni Battista Bulfon di Agrons, per 108 lire, una sua "cuzina da fuoco " sita in Agrons.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
175
1766
1766 agosto 16
Cella
Terminazione della confraternita di san Rocco
1 confratelli di San Rocco di Cella, vedendo che le altre confraternite e chiese filiali della pieve di Gorto possiedono almeno una croce d’argento ciascuna, decidono di acquistarne una del valore di circa 60 ducati. A tal fine intendono chiedere al Luogotenente Generale della Patria del Friuli l’autorizzazione ad utilizzare le 254 lire e 18 soldi presenti nella “Cassa delle tre Chiavi". Il Comune di Agrons e Cella si impegna a tassarsi per coprire la differenza.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili
GL
176
1766
1766 dicembre 8
Agrons
Donazione causa mortis
Maria, vedova di Francesco Rovis di Agrons, dona al figlio Matteo, l’unico a non aver seguito il padre in Istria, i beni che detto Francesco aveva ricevuto dal suocero Giovanni Battista Michieli.
ASU-ANA, b. 3120, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
177
1768
1768 agosto 16
Agrons
Terminazione del Comune
I vicini del comune di Agrons e Cella, a causa del cospicuo numero di forestieri abitanti nel comune, decidono che nessuno di essi potrà mai essere aggregato. Se vorranno godere dei boschi e dei pascoli comunali dovranno pagare una tassa annuale. Stabiliscono anche che la presente terminazione non potrà essere cassata in futuro.
ASU-ANA, b. 3121, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
178
1768
1768 agosto 16
Agrons
Terminazione del Comune
I vicini del comune di Agrons e Cella designano una persona incaricata di riscuotere la tassa comunale dai forestieri abitanti nelle ville suddette, cioè da Osvaldo Corva, Nicolò Marta, Osvaldo Urban, Giovanni Battista Marion, Valentino Felice, Maddalena Bulfon.
ASU-ANA, b. 3121, Libro dei protocolli di Giovanni Antonio Spinotti
GL
179
1768
1768 ottobre 4
Baûs
Pieggiaria
Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon, che vive ad Agrons diviso dai propri catelli Leonardo e Nicolò, si costituisce pieggio per essi in relazione ad un livello stipulato con la Confraternita di San Rocco. A tal fine obbliga un campo di quattro pesenali con un settore dì prato sito nella tavella di Agrons.
ASU-ANA, b. 620, Giovanni Daniele De Prato
GL
180
1768
1768 ottobre 19
Cella
Livello
Stanco del fu Francesco Rovis di Agrons vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco un livello di 27 lire eli soldi, contro la ricezione di un capitale di 551 lire e 4 soldi. A garanzia del pagamento offre un prato di dodici settori con "staipa ”, posto sul monte di Agrons nel luogo detto "Quel Canaio”. Si costituisce pieggio Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon, il quale obbliga un prato detto "Plans " situato sul monte di Agrons.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
181
1768
1768 npvembre 20
Cella
Livello
Leonardo del fu Cristoforo Bulfon di Cella vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco un livello di 15 lire, contro la ricezione di un capitale di 300 lire. A garanzia del pagamento offre un campo di 4½ pesenali, situato nella tavella di Cella nel luogo detto "sotto Ribba". Si costituisce pieggio Giovanni Ballista del fu Cristoforo Bulfon, fratello del livellario e vivente in Agrons, il quale obbliga un prato di otto settori detto "Plans" con "staipa sopra posta”.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
182
1770
1770 maggio 24
Cella
Livello
Leonardo del fu Cristoforo Bulfon di Cella vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco un livello di 24 lire, contro la ricezione di un capitale di 600 lire. A garanzia del pagamento offre un campo di 4½ pesenali, situato nella tavella di Cella nel luogo detto ‘‘sotto Riha". Si costituisce pieggio Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon, fratello del livellario e vivente in Agrons, il quale obbliga un prato di otto settori detto "Plans " con "staipa sopra posta".
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
183
1771
1771 maggio 9
Pieve di Gorto
Terminazione del Cosiglio
I capi dei Comuni della Pieve di Corto accettano l’offerta fatta da un anonimo benefattore di far erigere a proprie spese un aliare di marmo della Beata Vergine Maria del Santissimo Rosario, per il valore di settecento-ottocento ducati. Accettano anche che, in cambio, il benefattore possa far collocare un banco per la propria famiglia dalla parte del pulpito, simile a quello esistente della famiglia Spinotti.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
184
1772
1772 luglio 22
Ovaro
Livello
Matteo del fu Francesco Rovis di Agrons vende a Valentino del fu Giovanni Battista Lupieri di Luint, per 450 lire, un livello di 22 lire e 10 soldi. Il livello verrà pagato sopra un campo dì tre pesenali sito nella tavella di Agrons nel luogo detto "Sopra Agrons", sopra un prato di quattro settori detto "in Runch" e sopra un prato di un settore detto "in Quel".
ASU-ANA, b. 3308, Libro dei protocolli di Michele Agarinis
GL
185
1772
1772 settembre 21
Pieve di Gorto
Dichiarazione
Giovanni Battista Bnlfon, meriga del Comune di Agrons e Cella, conferma di riconoscere, a nome del proprio Comune, la validità della sentenza del 5 maggio 1567, la quale stabiliva che "il prato e bosco, e tutto ciò che si trova dentro del recinto della muraglia e portoni " della Pieve di Gorto è di proprietà della Pieve stessa.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
186
1773
1773 marzo 23
Chialina
Permuta
Giovanni Ballista del fu Cristoforo Bulfon cede a titolo di permuta a Giacomo del fu Domenico Ellero di Ovaro un pezzo di prato detto "Prati Taront" del valore di 100 lire ed un altro pezzo di prato, anche questo detto "Pratt Taront", del valore di 84 lire. Entrambi gli appezzamenti si trovano nella tavella di Agrons. In cambio Ellero cede a Bulfon una "ribba prativa detta Sotto Val di Sotto", anch'essa nella tavella di Agrons, del valore di 180 lire e 16 soldi. Le parti giurano che i beni permutati non sono di natura feudale o censuale.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
187
1773
1773 settembre 21
Ovaro
Vendita
Modesto del fu Giovanni Misdariis di Liarìis vende a Giovanni Battista dei fu Cristoforo Bulfon di Agrons, per 186 lire, tre pezzi di prato con “staipa", della superficie complessiva di tre settori, siti nelle pertinenze di Ovaro nel luogo detto “Fraina”. A garanzia della vendita obbliga un prato di quattro settori detto “Valbutul" posto sul monte di Clavais.
ASU-ANA, b. 3308, Libro dei protocolli di Michele Agarinis
GL
188
1774
1774 maggio 15
Pieve di Gorto
Permuta
Osvaldo del fu Giovanni Corva di Muina cede a titolo di permuta a Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Agrons un orticello posto nella tavella di Agrons nel luogo detto "in Ronch" di 39 ¼ passi e del valore di 62 lire e 17 soldi, la capitagna a occidente dello stesso orto di 10 passi e del valore di 2 lire e 10 soldi, la capitagna a oriente dello stesso orto di 10 passi e del valore di 9 lire e 8 soldi, un prato nello stesso luogo di 85 ¼ passi "con Masera da levante e due Mellaretti" del valore di 31 lire e 14½ soldi. Il valore complessivo degli appezzamenti è di 106 lire e 9½ soldi. In cambio Bulfon cede a Corvo un orlo in Agrons nel luogo detto "Orto del Monaco" di passi 62 2/4 e del valore di 125 lire e 18 soldi. La differenza di valore di 19 lire e 8½ soldi viene saldata contestualmente. Le parti stabiliscono inoltre che se il “Rio Mioza in Cresenza d’Aqua trasportasse via L'Orto, e Cavezzi col prato di ragione Sig. Corva, esso si obliga riffonderlo con altri tanti Beni equivalenti".
ASU-ANA, b. 2863, Andrea Collinassi
GL
189
1774
1774 maggio 23
Colle della Pieve di Gorto
Permuta
Osvaldo del fu Giovanni Corva di Muina cede a titolo di permuta a Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Agrons una serie dì beni posti nella tavella di Agrons, e cioè: un orticello nel luogo detto "in Ronch”, la capitagna di tale orto con un noce, un prato con due meli. In cambio Giovanni Battista Bulfon cede un orto sito nella tavella di Agrons nel luogo detto “Orto del Monaco”. Per pareggiare la differenza dì valore tra i beni permutati, Corvo paga a Bulfon anche 19 lire e 8½ soldi. Le parti pattuiscono anche che se il rio Miozza danneggiasse i terreni ceduti da Corva, questi cederebbe a Bulfon altri beni dello stesso valore.
ASU-ANA, b. 2864, Minutario di Osvaldo Antonio De Caneva
GL
190
1774
1774 agosto 19
Agrons
Terminazione del Comune
Il Comune di Agrons e Cella, poiché negli ultimi 13 anni Giovanni Battista Bulfon ha tagliato e venduto 55 pedali ed è quindi debitore verso il Comune di 165 lire, e poiché altri privati hanno tagliato alberi nei boschi comunali senza che il Comune avesse dettato disposizioni in merito, dispone che i singoli dichiarino quanti pedali hanno taglialo. Ad ogni vicino viene riconosciuto un credito nominale pari al debito di 165 lire di detto Bulfon. A tale credito vanno sottratti 3 soldi per ogni albero tagliato dai vicini per uso proprio e 5 lire per ogni albero tagliato e venduto fuori dal Comune. Giovanni Battista Rovis ha tagliato per suo uso 110 pedali (dei quali ha poi venduto 10 pezzi, avanzati dalla fabbrica del suo "stauliero”), Matteo Rovis ne ha tagliati e venduti 25, Zuane Vidonis ne ha venduti 20, Leonardo Bulfon ne ha tagliati 41 di cui 33 per suo uso, gli eredi del fu Nicolò Bulfon ne hanno tagliati e venduti 38, Francesco De Prato che ne ha tagliati per suo uso 17, Valentino Roller ne ha tagliati e venduti 20.
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
191
1774
1774 agosto 19
Agrons
Terminazione del Comune
Il Comune di Agrons e Cella, a seguito dei disordini nati per i tagli d'alberi effettuati dai privati nei boschi comunali, decidono che i tagli di alberi anche per uso personale dovranno essere preventivamente autorizzati dalla vicinia. Fanno eccezione gli alberi destinati alla travatura. I trasgressori saranno multati con 5 lire per ogni pedale tagliato. I "capi di casa" dovranno vigilare sul rispetto del divieto di tagliare alberi senza autorizzazione. Il Meriga viene incaricato di comprare un libro nel quale annotare "ogni interesse di questo Comune, e il debito, e credito, che si facesse con li Particolari".
ASU-ANA, b. 620, Filza atti civili (Giovanni Daniele De Prato)
GL
192
1775
1775 novembre 16
Cella
Livello
Valentino del fu Giovanni Battista Rotter di Cella vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco un livello di 21 lire e 18 soldi, contro la ricezione di un capitale di 548 lire e 8 soldi. La vicinia del Comune di Agrons e Cella, formata dagli "uomini capi di casa, che s’attrovano in Patria", dà la propria approvazione. A garanzia del pagamento offre un campo ed un prato detti “Drio la Chiesa", il primo di due pesenali ed il secondo di due settori. Si costituisce pieggio Francesco De Prato di Cella, il quale obbliga un campo di quattro pesenali detto “Palut", con attorno mezzo setore di prato.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
193
1776
1776 gennaio 10
Chialina
Permuta
Valentino del fu Giovanni Battista Rotter di Cella rinuncia a ricuperare jure vicinitatis un pezzo di prato e campo detto "Ronch ” di attuale proprietà di Valentino del fu Daniele Felice, abitante in Cella, a patto che costui ed i suoi eredi, per recarsi in detto appezzamento, non transitino sul prato detto "drio la Chiesa", di proprietà di Rotter. Per rendere agevole l’accesso al campo e prato detti "Ronch", Rotter cede a Felice un pezzo di prato "sotto il Trozzo". In cambio Felice cede l'orto detto "l'Orto del Muro”. Le parti giurano che tali beni non sono di natura feudale o censuale.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
194
1776
1776 aprile 14-15
Pieve di Gorto
Livello
Dionisio del fu Giuseppe Del Fabro di Villa vende ai governatori della Pieve di Gorto (tra cui Matteo Rovis di Agrons) un livello di 12 lire e 19½ soldi, contro la ricezione di un capitale di 216 lire. A garanzia del pagamento offre metà di un campo di sei pesenali nel luogo detto “Tavella di Molins" e "una camera sopra la botega verso la piazza situata nel corpo della casa dominicale”. Si costituisce pieggio Pietro del fu Lorenzo Del Fabro di Villa, il quale obbliga un prato di due settori, situato nella tavella di Villa nel luogo detto "in Braida”. I Comuni della Pieve di Gorto autorizzano la vendita del livello.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL
195
1776
1776 settembre
Cella
Livello
Francesco del fu Giacomo De Prato di Cella vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco, con autorizzazione della Vicinia del Comune di Agrons e Cella, un livello 7 lire e 4 soldi, contro la ricezione di un capitale di 180 lire. A garanzia del pagamento offre un campo di un pesenale e mezzo ed un prato di un settore situati nella tavella di Cella nel luogo detto “Giai” . Si costituisce pieggio Valentino del fu Giovanni Battista Rotter di Cella, il quale obbliga un prato di tre settori detto "le Ribbe" situato nella tavella di Cella.
ASU-ANA, b. 620, Filza Atti Civili
GL
196
1777
1777 aprile 17
Mione
Patto dotale
Essendosi sposati Michele del fu Domenico Ellero di Ovaro e Domenica di Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon e di Giacoma del Monaco, il padre della sposa concede una dote di 80 Ducati, oltre ai beni mobili secondo la consuetudine e alla "solita armenta”.
ASU-ANA, b. 2980, Giovanni Crosilla Toscano
GL
197
1777
1777 ottobre 5
Cella
Livello
Cristoforo del fu Nicolò Bulfon di Cella vende al cameraro e al sindaco della confraternita di San Rocco un livello 4 lire, contro la ricezione di un capitale di 100 lire. A garanzia del pagamento offre un campo di quattro pesenali situato nella tavella di Cella nel luogo detto "Sora Giai”. Si costituisce pieggio Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon, il quale obbliga un campo di due pesenali detto "in Val di Sotto" situato nella tavella di Agrons.
ASU-ANA, b. 620, Filza Atti Civili
GL
198
1778
1778 gennaio 21
Ovaro
Permuta
Il 2 settembre 1773 Giovanni Battista del fu Cristoforo Bulfon di Agrons aveva ceduto a Tommaso Zanier abitante in Muina una casa con “stauliero" sita nella villa di Agrons, del valore di 1200 lire. Tommaso Zanier aveva ceduto a Giovanni Battista Bulfon "un pezetto di casa ... composta d’una cuzina da fuogo contorno, e stanza, tutto unito, coperta di paglia", sita nella villa di Agrons, del valore di 227 lire. Per compensare la differenza di valore Tommaso Zanier aveva versato 124 lire alla controparte. Non avendo potuto pagare in seguito le mancanti 849 lire, le parti decidono di annullare il precedente contratto di permuta.
ASU-ANA, b. 3307, Libro dei protocolli di Valentino Mirai
GL
199
1778
1778 agosto 16
Cella
Terminazione del Comune
Il comune di Agrons e Cella decide di chiedere al Luogotenente Generale della Patria del Friuli il permesso di acquistare dai fonditori Franchi di Udine una campana più grande dell'esistente affinché anche gli abitanti di Agrons, separati dalla Chiesa di San Rocco di Celta da una collina, possano udire l’avviso delle funzioni religiose.
ASU-ANA, b. 620, Filza Atti Civili
GL
200
1778
1778 settembre 10
Cella
Livello
Antonio del fu Leonardo De Franceschi di Muina vende al cameraro e ai sindaci della confraternita di San Rocco un livello di 8 lire e 10 soldi, contro la ricezione di un capitale di 142 lire e 10 soldi. A garanzia del pagamento offre un campo di un pesenale sito nella Tavella di Prencis, nel luogo detto “Folchianas". Si costituisce pieggio Giuseppe del fu Candido Spinotti di Muina, il quale obbliga un campo di dodici pesenali, detto "Foranz", sito nella tavella di Muina.
ASU-ANA, b. 619, Giovanni Daniele De Prato
GL