IL NUOVO CIMITERO DI COLLINA
(1892-1913)

 

Scarica
Scarica questo file (Tavola del perito Candido Vidale.pdf)Tavola del perito Candido Vidale Cjandin[Magnanins 20 ottobre 1892]145 Downloads
Scarica questo file (Avviso unico di incanto.pdf)Avviso unico di incanto[Forni Avoltri 9 maggio 1911]115 Downloads

 

Cimitero Collina - Tav. II - Candido Vidale - Magnanins 20 ottobre 1892
Cimitero Collina - Tav. II - Perito agrimensore Candido Vidale - Magnanins 20 ottobre 1892 (Archivio privato)

L’edizione del manoscritto Promemoria ai posteri di Eugenio Caneva, avvenuta recentemente, aiuta a chiarire l’origine del disegno che presentiamo, relativo un progetto di costruzione del cimitero di Collina, e a inquadrare l'«avviso d'unico incanto per l'appalto» delle opere pubblicato nel 1911.

Sul finire del 1909 Eugenio Caneva ricevette da Secart, cioè dal compaesano Giuseppe Agostinis (1862-1927), al quale evidentemente si era rivolto, l’informazione che un progetto di costruzione del cimitero «fu presentato ed approvato il dì 20 ottobre 1892 coll’importo dei lavori salvo espropriazione dei fondi in lire 2.424,50».

Tale progetto, rimasto dormiente per «vent’anni negli scaffali del municipio», si era risvegliato nell’agosto del 1909 in seguito alla «visita igienica», finalizzata principalmente alla costruzione dei «lavatoi di Collina e Collinetta», svolta da una commissione prefettizia guidata dal cavalier Frattini. Quest’ultimo «passando per Gleria quindi dalla chiesa, vide l’infelice cimitero, che il regio prefetto altra volta ordinava la costruzione. […] Vide e stabilì di farlo nel nostro prato, mi domandò chi è proprietà e risposto ‹Io› mi domandò: ‹È disposto a cederlo per tale scopo [?]›. Credetti più conveniente rispondere sì, che doverlo un dì per espropriazione forzata, essendo opera di pubblica utilità. In esecuzione al decreto prefettizio, il sindaco mise l’oggetto da trattarsi all’ordine del giorno ed il Consiglio nominò quale progettista il geometra Giovanni Battista Puntil di Rigolato. Ieri fu qui il geometra per le misurazioni preliminari ed assaggi del terreno che fece col mio concorso e di Orazio. Il resto verrà in seguito. Pare che questa volta non verrà messo in dimenticatoio».

Il geometra rigoladotto Gio Batta Puntil consegnò il progetto il 20 giugno 1910.

Il 17 dicembre 1910 «Caneva Eugenio fu Leonardo per sé e fratelli» si impegnò a «cedere al Comune di Forni Avoltri per la frazione di Collina il terreno [di] sua proprietà occorrente alla costruzione del nuovo cimitero di Collina verso il prezzo unitario di lire 2,00 diconsi lire due al metro quadrato»; lo stesso impegno venne assunto da Caterina Della Pietra per conto del marito Iginio Gaier «assente in America».

Qualche giorno dopo, però, il 23 dicembre 1910, a Rigolato venne «impostato» un «ricorso raccomandato [...] contro la località in cui ha fatto il progetto Puntil», con lo scopo di riorientare la scelta sul«progetto del perito Chiandin come di minor spesa. È da notarsi che tale progetto data dell’anno 1892. Bella differenza». Cjandin corrisponde a Candido Vidale, perito agrimensore residente a Magnanins, autore della "Tavola" inserita sopra.

Il ricorso non ebbe verosimilmente alcun seguito, in quanto il 9 maggio 1911 il Comune di Forni Avoltri, dopo l'annullamento dell'asta tenutasi il 25 marzo, indisse una nuova gara d’appalto e in seguito i lavori vennero affidati all’impresa individuale Felice Brunasso di Sigilletto.

Avviso d'unico incanto per l'appalto relativo alla costruzione di un nuovo cimitero - pagina 1 Avviso d'unico incanto per l'appalto relativo alla costruzione di un nuovo cimitero - pagina 2
Avviso d'unico incanto per l'appalto relativo alla costruzione di un nuovo cimitero per la frazione di Collina, 9 maggio 1911 (archivio privato)

Ma gli ostacoli non erano terminati.

Il 21 aprile del 1912 il Consiglio comunale di Forni Avoltri, su proposta di Giuseppe Agostinis fu Pietro (ovvero di Secart) determinò «di sospendere, salvo l’assenso dell’impresa Brunasso Felice, i lavori del costruendo cimitero di Collina, allo scopo d’avere i mezzi disponibili coi quali fronteggiare invece la sistemazione delle fontane che meritano eseguite senza indugio, onde prevenire il pericolo di una nuova epidemia tifosa».

Le ragioni invocate avevano degli appigli verosimili - ricordiamo solo che proprio nel 1912 morì per tifo Pietro Samassa alias Pìori di Tòch - ma pretestuosi per Eugenio Caneva che, senza perdere tempo, il primo maggio 1912 inoltrò un reclamo al regio commissario distrettuale di Tolmezzo sostenendo che «il motivo per cui il consigliere Agostinis propone la sospensione pel fatto delle fontane, che anche queste d’estrema necessità, ma evidentemente d’accordo coll’impresa Brunasso e compagni, avendo questi assunta la costruzione di due case una a Collina ed una a Forni Avoltri, non hanno compiuto nemmeno il terzo tronco della strada Fulin-Tors, da Fulin a Collinetta. Sarebbe molto comodo assumere lavori ed eseguirli quando non hanno nulla da fare».

Anche il pericolo di un blocco dei lavori all’ultimo minuto venne sventato. La Patria del Friuli di lunedì 27 maggio 1912 segnala, infatti, un «atto generoso» avvenuto a Forni Avoltri con queste parole: «Mercoledì u.s. seguì in questo Municipio il contratto di compravendita del terreno prescelto a sede del Cimitero di Collina. I comproprietari signori Caneva Alberto e Giuseppe residenti a Dignano (Istria) hanno voluto offrire una novella prova della loro generosità e del loro attaccamento a questo Comune devolvendo a favore della locale Congregazione il corrispettivo d’acquisto ad essi spettante nella somma di L. 202,66. La pia opera ringrazia i munifici donatori anche a nome dei beneficati».

La Patria del Friuli, lunedì 27 maggio 1912

La Patria del Friuli, lunedì 27 maggio 1912

Come ricordato da don Fortunato Molinaro, «la benedizione del nuovo cimitero fu fatta dal parroco Pietro Giorgis, che ne ebbe l'autorizzazione il 24 ottobre 1913».


Per le citazioni si vedano E. Caneva, Promemoria ai posteri, Confcooperative Friuli Venezia Giulia, Udine 2020, p. 155-158 e F. Molinaro, La cura di Sopraponti e le sue ville (Carnia), Tipografia Doretti, Udine 1960, p. 69.