Aurelio DURIGON e Luciana SCHNEIDER "di Bès"

 

DANIELE POCHERO - NELE DI POCHER
DA MAGNANINS

 

Si ringraziano tutti coloro che hanno facilitato la composizione di questo articolo. In particolare Valentino Gortana, per le preziose informazioni tratte dalla sua portentosa memoria; Angelo Candido e Adelchi Puschiasis, per alcune delle immagini che corredano il testo.


Magnanins è una piccola frazione di Rigolato, un pittoresco paesello di montagna, adagiato ai piedi del monte Talm e attraversato da un rio che fende il paese a metà.

Una sua peculiarità è quella di essere uno dei pochi borghi montani formati da un armonioso connubio di case e stalle. Si contano infatti una trentina di case e 17 stalle (di cui una distrutta da un furioso incendio il 31 gennaio 2017). Ora le case abitate stabilmente sono una decina e le stalle sono tutte vuote.

Altra caratteristica di Magnanins è la sua tipica piazza centrale su cui si affacciano quattro case e tre stalle, una fontana degli anni '30 ancora funzionante e una bella ancona, Maino, costruita nel 1933 da Angelo Migotti.

Magnanins, di Luciana Schneider Durigon
Magnanins (da fotolibro di Sara Durigon)

Quello che però richiama l'attenzione dei passanti è la vecchia casa dei Pochero, subito dietro la fontana, caratterizzata da un orologio con quadrante a numeri romani posto sul timpano, dono del prof. cav. uff. Giacomo Pochero, zio di Daniele Pochero Nele di Pocher, ambedue nati in quella casa. Ed è appunto di Nele che si vuole tramandare qualche ricordo, in quanto di lui si è parlato poco ed è giusto ora dedicargli le nostre memorie, assistiti da Valentino Gortana (artigiano idraulico in pensione), ora unico abitante della casa.

Daniele Vittorio Nele, figlio di Giuseppe Antonio, nato a Magnanins il 26.9.1894, sposato con Palmira Gussetti nel 1922, padre di Vera e Ivo, fece il militare nell'aeronautica come meccanico ed è lì che acquisì una buona esperienza sui mezzi meccanici di allora. Questa esperienza, le sue capacità e manualità, il suo grande ingegno, gli permisero di avviare una piccola officina meccanica proprio nella vecchia casa dell'orologio e nel suo cortile prospiciente la piazza (lui abitava con la famiglia nella casa detta dal Frâri o tal Convent, poco distante). Fu lì che costruì la prima corrierina per i Tavoschi di Comeglians (che si intravvede nella foto scattata da Giuseppe di Sopra fuori dal Convent).

Magnanins, anni '20-26
Magnanins, nei pressi del Convent. Sulla sinistra si intravedono la corrierina costruita da Nele e la moglie Palmira Gussetti con in braccio la figlia Vera. In piedi, da sx: Giuditta Di Qual Gjudito di Celo (I), Norma Gortana n. 1902 (II), Ernesta Gussetti n. 1909 (V), Fenice Gussetti n. 1903 (VI), Rosa Durigon Rusuto n. 1904 (VII). Sedute, da sx: Caterina Gussetti Catin de Gjaido n. 1878 (I), Divina Gortana n. 1903 (II), Margherita Durigon Nilda n. 1905 (III), Giacomina Gussetti Mino de Gjaido n. 1887 (IV). A terra sedute, da sx: Agata Gussetti Aghetuto n. 1918 (I), Maria Gussetti Mariuto? n. 1916 (II). (Foto di Giuseppe di Sopra, da Stalis. Anni '20-26 - Collezione privata Rigolato.)

Si arrangiava a fare lavorazioni meccaniche di ogni tipo, anche spolerts per i quali, per esempio, creava artistici piedini in metallo fuso; fondeva anche piccozze di stampo militare in alluminio riciclato.

Possiamo immaginare la scena di Nele intento a costruire la corrierina nel suo cortile affacciato sulla piazza, attorniato da uno stuolo di curiosi ragazzini, in un viavai di valligiani e bambini giocosi, di mucche portate ad abbeverarsi alla fontana e di persone pie intente a deporre fiori e accendere candele nella maino dedicata alla santa Vergine...

Così Nele si fece una certa fama, il lavoro cresceva, i mezzi meccanici - auto e camion - aumentavano e lui decise di costruire la prima officina meccanica di Rigolato, cosiddetta da Nele, sul rio dei mulini, prima di arrivare su a Valpicetto da Comeglians. Probabilmente fu costruita a metà degli anni '20.

L'ex officina di Daniele Pochero
L'ex officina di Daniele Pochero, ristrutturata e trasformata in abitazione, in una foto scattata da Placido Durigon nel 1995; al suo interno, nel triennio 1934-37, egli svolse l'apprendistato di meccanico.

Nele costruì con le proprie mani anche una piccola centralina elettrica sul rio che scorre a fianco dell'edificio, per far funzionare i suoi macchinari. Nel 1926 (OM 13 aprile 1926), gli fu concesso di variare la preesistente derivazione dal Rio dei Molini in modo da produrre con la portata media di litri 22 al 1" e col salto aumentato a m. 22 la potenza di nom. HP 4,5 . Nel 1936 la concessione venne rinnovata in sanatoria fino al 31 gennaio 1947 per produrre, con un salto di 22 metri, derivante dall'unione dei salti relativi a due vecchi opifici, la potenza nominale di HP 7,33 di cui 4,5 attribuibili ad antico uso (DM 1 dicembre 1936).

Valentino racconta che suo padre ricordava il periodo dell'autarchia, in cui la benzina e il gasolio scarseggiavano e Nele si era specializzato a trasformare i motori dei vecchi camion da gasolio a gasogeno (tornando quindi un passo indietro). I motori a gasogeno funzionavano a legna o carbone e richiedevano grandi scorte e fermate per ricariche e rifornimenti (per andare a Milano si impiegava anche una settimana).

Negli anni '50, in seguito a problemi di salute, Nele dovette ridurre e variare le sue attività, dedicandosi anche alla riparazione di orologi da taschino. Morì nel 1958.

Di Nele si trovano poche citazioni. Lo menziona Antonio Crosilla Toni, valente e conosciuto automeccanico di Liariis di Ovaro, ora deceduto, che crebbe nella storica officina meccanica di Davide Cimenti, ora RECMA e poi operò con sua autofficina a Comeglians, ritirandosi dopo 52 anni di professione. Toni ha pubblicato un libro dal titolo Tempi, metodi, persone, siti e laboratori inerenti i lavori di meccanica nell'alta Carnia e zone limitrofe (Tipografia C. Cortolezzis, Paluzza, settembre 2003), dove racconta che «nel 1935 un incendio distrusse una parte della Cartiera di Ovaro. A ricostruzione avvenuta, tutti i meccanici validi e disponibili della zona vennero assunti per il montaggio dei nuovi macchinari, necessari per la produzione del cartone pressato». Tra i tanti nomi di "persone di molto mestiere" egli cita anche Daniele Pochero Nele.

A pagina 83 scrive: «Ogni volta che transito da Comeglians per Rigolato, mi viene in mente un particolare che risale al periodo del mio primo anno da operaio presso l'officina F.lli Cimenti in Patossera. Anche se non ho fatto in tempo a conoscere di persona il titolare dell'officina, che si trovava a metà strada tra Rigolato e Comeglians, cioè "Nele" che abitava nel caseggiato che si trova in una curva, a monte, fiancheggiata da un ruscello, con una condotta d'acqua che allora serviva da forza motrice, ho sentito dire, da diverse persone, che era un bravo riparatore anche di motori. Di persona ho avuto modo di verificare, smontando per una revisione totale il motore del camioncino Ansaldo di proprietà dei F.lli Martinis, macellai di Ovaro, che chi aveva lavorato prima su quel motore, era un bravo meccanico. Di "Nele" mi parlò anche Placido Durigon (1919-2018), che aveva lavorato per lui in qualità di apprendista, e grazie ai suoi insegnamenti si era affermato alla F.I.A.T di Trieste come capo collaudatore e poi come capo ufficio tecnico.»

Tornando sull'argomento camion con motore a gasogeno, per chi non conoscesse l'argomento, Toni ne ha fatto un'esaustiva descrizione con aneddoti personali, che si riporta qui di seguito.

Antonio Crosilla, p. 121-122 Antonio Crosilla, p. 123-124
I motori a gasogeno nei ricordi di Antonio Crosilla

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